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regia
Jan Hrebejk
cast
Zuzana Mauréry, Csongor Kassai, Peter Bebjak, Martin Havelka, Ondrej MalýÉva Bandor, Zuzana Konecná, Monika Certezni, Tamara Fischer, Ina Gogálová, Richard Labud
durata
102
nazione
Slovacchia, Repubblica ceca
uscita
7 settembre 2017
genere
Commedia
distribuzione
Satine Film
produzione
Film d'essai:
Si
altre info su
Chi pensa che al di là della Cortina di ferro ci siano stati soltanto grigiore e austerità non ha ancora visto le gonne colorate e le scarpe charleston di Maria Drazdechova. The Teacher segue da vicino i corti e rumorosi tacchi dell’insegnante che riecheggiano per i corridoi di un liceo di Bratislava. Siamo nella Cecoslovacchia del 1983, il Paese inizia a sbirciare verso ovest ma formalmente gravita ancora nella sfera di influenza sovietica. All’inizio del nuovo anno scolastico, Maria (Zuzana Mauréry) accoglie gli studenti col suo aspetto solare e un po’ eccentrico, lo sguardo gentile e rassicurante passa in rassegna una fila dietro l’altra, e la vocetta sottile e squillante chiede agli alunni di indicarle il mestiere dei propri genitori. La domanda all’apparenza innocua non stupisce più di tanto i ragazzini, che ne comprendono il significato solo più avanti, quando l’insegnante comincia ad assegnare “compiti” extra per le mamme e i papà, ricattando intere famiglie con la minaccia di brutti voti e bocciature. La donna, presidentessa del partito comunista, sfrutta la sua posizione per ottenere favori e trarre indicibili vantaggi. Nonostante il timore delle ripercussioni, il preside e i genitori sono decisi a intervenire.
Bratislava 1983. In una classe di liceo arriva una nuova insegnante, Maria Drazdĕchová, la quale, dopo essersi presentata, fa una particolare richiesta agli allievi. Ognuno di loro dovrà alzarsi e dire quale lavoro fanno i genitori. Mesi dopo viene convocata proprio una riunione dei genitori perché qualcuno ha denunciato un fatto grave: l’insegnante, appellandosi al suo stato di vedova, si fa fare lavori gratis da genitori e studenti. In cambio arrivano suggerimenti per l’interrogazione o buoni voti. La preside chiede ai genitori di assumere una posizione chiara in materia.Anche se potrebbe sembrare impossibile, la storia di questo film si ispira fatti realmente accaduti allo sceneggiatore Petr Jarchovský quando era studente a Praga sul finire degli anni Settanta. Anzi, come si è premurato di specificare, le richieste era molto più dirette di quelle ammantate di gentilezza e falsa ritrosia affidate all’interpretazione di Zuzana Maurery, che ha conquistato il premio per la migliore attrice al festival di Karlovy Vary.Approfittando di un ricordo che gli ha, in qualche misura, condizionato la visione sul mondo (come lui stesso afferma) ha affidato a Jan Hřebejk una vicenda che può essere affrontata con diverse chiavi di lettura. A chi scrive, ad esempio, è accaduto alle elementari (in Italia) di sentirsi chiedere quale fosse il lavoro di padre e madre. La finalizzazione (l’ho capito dopo ovviamente) era quella di tracciare una mappa socioeconomica della classe. Qui invece la motivazione è strettamente personale (dalla spesa alle riparazioni degli elettrodomestici) ma vi si innesta il ruolo che l’insegnante ha nel Partito Comunista di una Repubblica Ceca che guarda a Occidente ma non dimentica i carri armati a Praga. Si supera così l’aneddotica da commedia per passare ad un livello più elevato di lettura. Approfittando di un ricordo che gli ha, in qualche misura, condizionato la visione sul mondo (come lui stesso afferma) ha affidato a Jan Hřebejk una vicenda che può essere affrontata con diverse chiavi di lettura. A chi scrive, ad esempio, è accaduto alle elementari (in Italia) di sentirsi chiedere quale fosse il lavoro di padre e madre. La finalizzazione (l’ho capito dopo ovviamente) era quella di tracciare una mappa socioeconomica della classe. Qui invece la motivazione è strettamente personale (dalla spesa alle riparazioni degli elettrodomestici) ma vi si innesta il ruolo che l’insegnante ha nel Partito Comunista di una Repubblica Ceca che guarda a Occidente ma non dimentica i carri armati a Praga. Si supera così l’aneddotica da commedia per passare ad un livello più elevato di lettura. Chi rappresenta il Potere (scolastico ed extra scolastico) non ha più bisogno di imporre brutalmente il proprio volere e la soddisfazione delle proprie esigenze. Può farlo blandendo, facendo passare le richieste sotto la veste dell’aiuto a chi ha davvero bisogno, fingendo comprensione per chi si sottrae ma intervenendo poi con una vendetta servita a freddo. Dall’altro lato (e in montaggio alternato) abbiamo la riunione dei genitori da cui emergono non solo le ipocrisie o le richieste di giustizia ma anche (e soprattutto) il ritratto di un sistema politico che si proclama egualitario ma che in realtà ripropone le stratificazioni sociali del capitalismo esercitando su di esse uno stretto controllo. Al regista e allo sceneggiatore però interessa andare oltre alla stigmatizzazione del socialismo reale. Si chiedono cioè se quel tipo di assoggettamento ‘volontario’ ai voleri del Potere sia appartenuto solo a un passato e a regimi ormai superati dalla Storia o sia invece universale. Si esce dal film con questa domanda che ci chiede una risposta non manichea.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 18 settembre 2017 .