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regia
Guillermo Del Toro
cast
Sally Hawkins, Michael Shannon (II), Richard Jenkins, Doug Jones, Michael StuhlbargOctavia Spencer, Lauren Lee Smith, Nick Searcy, Dru Viergever, David Hewlett, Stewart Arnott, Nigel Bennet
durata
119
nazione
USA
uscita
14 febbraio 2018
genere
Drammatico
distribuzione
20th Century Fox
produzione
Film d'essai:
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altre info su
Nella sua nuova opera, La forma dell’acqua, il visionario Guillermo del Toro racconta una fiaba gotica ricca di suggestioni fantasy, ambientata nel pieno della Guerra Fredda americana (siamo nel 1963) e incentrata su una giovane eroina senza voce. A causa del suo mutismo, l’addetta alle pulizie Elisa (Sally Hawkins) si sente intrappolata in un mondo di silenzio e solitudine, specchiandosi negli sguardi degli altri si vede come un essere incompleto e difettoso, così vive la routine quotidiana senza grosse ambizioni o aspettative. Incaricate di ripulire un laboratorio segreto, Elisa e la collega Zelda (Octavia Spencer) si imbattono per caso in un pericoloso esperimento governativo: una creatura squamosa dall’aspetto umanoide, tenuta in una vasca sigillata piena d’aqua. Eliza si avvicina sempre di più al “mostro”, costruendo con lui una tenera complicità che farà seriamente preoccupare i suoi superiori. Il film ha vinto il Leone d’Oro al Festival di Venezia 2017 ed è candidato a 13 Premi Oscar 2018. Vincitore di 4 Premi Oscar 2018: Miglior film, migliore regia, migliore scenografia e migliore colonna sonora.
Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda. Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro. Diversi in un mondo di mostri dall’aspetto rassicurante, scoprono che in laboratorio (soprav)vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità. A rivelarle è Elisa. Condannata al silenzio e alla solitudine, si innamora ricambiata di quel mistero capace di vivere tra acqua e aria. Ma il loro sentimento dovrà presto fare i conti con una gerarchia ostile incarnata dal dispotico Strickland. In piena corsa alle stelle contro i russi, gli Stati Uniti non badano a spese e a crudeltà. Per garantirsi e garantire al suo Paese un futuro stellare, Strickland è deciso a tutto.È sufficiente osservare l’arte contemporanea per convincersi degli effetti suscitati dalle trasformazioni della vita acquatica sull’ecosistema e di conseguenza sulla vita degli uomini. Da Damien Hirst, che valorizza il corallo minacciato dal riscaldamento degli oceani, a Suzanne Husky e alle sue sirene, il fondo marino ossessiona numerosi artisti. Se alcuni tra loro sondano quello che si gioca oggi nella profondità dei fondali, altri ci pescano una mitologia ancestrale e una nuova inquietudine. Architetto di incubi, Guillermo del Toro si iscrive nella seconda categoria, rinnovando le affinità, umide e furiose, che gli esseri umani intrattengono con il mondo marino. Sospeso tra nevrosi terrestri (la Guerra Fredda e l’irriducibile paura del diverso) e iridescenze acquatiche, The Shape of Water inventa sotto i nostri occhi un nuovo continente, tra mare e terra, scongiurando l’annegamento con la potenza dei fantasmi. Proseguendo la sua relazione con lo straordinario, l’autore avanza nella Storia e produce un’articolazione sottile, ma senza gravezza metaforica, tra realtà e doppio fantasmagorico che spiega i suoi oscuri meccanismi. Precipitato in piena Guerra Fredda, il racconto agisce su due livelli, quello della cronaca realista (la violenza della Storia) e quello dell’immaginario mitologico (l’incontro con la straordinaria creatura), e osserva due movimenti, quelli su cui si equilibra tenacemente il cinema dell’autore.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 16 aprile 2018 .