Cerca
regia
Robert Guédiguian
cast
Ariane Ascaride, Jean-Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Jacques Boudet, Anaïs Demoustier, Robinson Stévenin, Yann Trégouët, Geneviève Mnich, Fred Ulyss
durata
107
nazione
Francia
uscita
12 aprile 2018
genere
Drammatico
distribuzione
Parthénos
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
In una calanca vicino a Marsiglia, in pieno inverno, Angela, Joseph e Armand si riuniscono intorno per star vicini al vecchio padre. E’ il momento per loro di misurare quanto è rimasto in loro degli ideali che il padre gli ha insegnato. Ma l’arrivo di alcune barche dal mare sconvolgerà i loro pensieri…
A Méjan, una cala marina tra Marsiglia e Carry, tre fratelli si ritrovano per vegliare il padre. Angèle, attrice con un lutto nel cuore, Joseph, professore col vizio della rivoluzione, Armand, ristoratore di anime, misurano la loro esistenza davanti all’ictus che ha colpito il genitore. Intorno alla sua eredità, la casa, il ristorante, la coscienza politica e quella sociale, fanno i conti col proprio passato che per Angèle non sembra mai passare. L’irruzione improvvisa di tre bambini, naufraghi sulle sponde del Mediterraneo, sconvolge la loro riflessione e segna un nuovo inizio. Da L’ultima estate, atto di nascita di Robert Guédiguian e cronaca arrabbiata della morte di un quartiere di Marsiglia, i suoi film prendono la forma di un impegno rinnovato con gli attori. Solivo e assorto, La casa sul mare celebra di nuovo quell’unione così fertile offrendo un momento di raccoglimento che fa il punto del mondo. Un intermezzo assolato che misura precisamente lo stato della classe operaia, incarnata nel film dalle figure genitoriali, costrette all’immobilità o addirittura suicidate. Il suo sguardo e il suo cast di accoliti riparano a Méjan per vegliare una coscienza che si è spenta. Quella di un padre e di una nazione che ha perduto l’intenzione del volo e l’apertura al nuovo. La sua umanità, bastonata ma battagliera, ha smarrito con lo slancio e l’azione, la certezza di essere l’homme bien. Fedele ai suoi interrogativi e alla sua collera, Guédiguian ribadisce la morte delle utopie rivoluzionarie e di una fraternité che manca crudelmente al mondo ma poi l’inaspettato accade. Il film, con la sua aria mesta di addio e disillusione, prende improvvisamente (e letteralmente) un gusto di ‘marmellata’ che lo conduce dove nessuno lo aspettava. Se le opere del passato, da cui l’autore pesca uno struggente brano lirico, erano marcate da una bellezza che tende alla radicalità estetica, alla spontaneità delle emozioni, a quella grazia inaudita che nasce tra il vigore solare della giovinezza e la melanconia che già la avvince, i lavori recenti indicano una fase riflessiva che riafferma il suo décor, i suoi attori, i suoi ruoli. Ficcato in quell’universo identificabile, La casa sul mare si fa un appassionante racconto di crisi, in cui i riferimenti dei protagonisti vengono meno sotto i colpi dei totalitarismi moderni. In un tableau solare in cui stagna la fierezza proletaria e la sua coscienza politica, l’irruzione di tre fratellini, doppio speculare dei protagonisti, li rianima dall’interno, restituendoli alle proprie emozioni, le più essenziali. La paura improvvisa dell’altro, al centro di Le nevi del Kilimangiaro, si rovescia qui in accoglienza, riaffermando il coraggio e la necessità di accordare la propria vita col prossimo.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 19 settembre 2018 .