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regia
Bill Condon
cast
Emma Watson, Dan Stevens, Luke Evans, Kevin Kline, Josh Gad, Ewan McGregorStanley Tucci, Audra McDonald, Gugu Mbatha Raw, Ian McKellen, Emma Thompson, Sonoya Mizuno, Vittoria Puccin
durata
123
nazione
USA
uscita
16 marzo 2017
genere
Fantastico
distribuzione
Walt Disney
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
La celebre fiaba La Bella e la Bestia torna sul grande schermo in una nuova rivisitazione live-action dell’indimenticabile classico d’animazione Disney del 1991. Villeneuve è un paesino immerso nella provincia francese, dove la vita scorre lenta e monotona. Belle, figlia di Maurice, un eccentrico artista locale, sogna per sé una vita diversa e conta i giorni che la separano da una fantomatica avventura. Un giorno, dopo essere stato attaccato da un branco di lupi sulla strada del mercato, Maurice trova rifugio in un castello in rovina, non sapendo che quel luogo oscuro e misterioso è in realtà la dimora di una temibile Bestia. Il padrone del castello, su tutte le furie per l’intrusione, rinchiude il malcapitato in una torre gelida e Belle, preoccupata, si mette alla sua ricerca. L’unico modo per liberare il padre è prendere il suo posto: la ragazza finisce ospite forzato di quel luogo maledetto, dove gli abitanti hanno le sembianze di oggetti d’arredo parlanti e il loro padrone è un mostro sgarbato e senza cuore. Ma lei, che è di temperamento forte e coraggioso, non si piega agli ordini che le vengono impartiti e non perde occasione per farsi valere. Solo dopo una disavventura nei boschi e un salvataggio tempestivo, la diffidenza iniziale si dissolve e Belle scorge, sotto la spessa pelliccia e l’aspetto animale, il lato più gentile e generoso della Bestia, scopre di condividere con lui la passione per i libri e fra i due nasce una tenera amicizia. Il candelabro Lumière, l’orologio Tockins, la teiera mrs Brick e tutti gli altri, cominciano a sperare che Belle sia davvero quella giusta, la ragazza che con la forza del suo amore potrà spezzare l’incantesimo
Ventisei anni dopo il film d’animazione che per primo sfondò la barriera della nomination all’Oscar come Miglior Film, la Disney torna su quei luoghi incantanti: il villaggio francese di Belle e il castello stregato della Bestia, dove un orologio, un candelabro, una teiera e la sua tazzina, il piccolo Chicco, trascorrono l’esistenza prede di un sortilegio, sperando che non cada anzitempo l’ultimo petalo di una rosa o non torneranno mai più umani. Il nuovo La bella e la bestia non reinventa quasi nulla, e laddove lo fa, nel prologo settecentesco, nell’introduzione di un paio di personaggi e di alcuni interpreti di colore, non opera modifiche particolarmente incisive e sembra piuttosto obbedire a qualche legge morale o hollywoodiana, che ha poco a che vedere col materiale creativo. Al contrario, il film di Condon segue piuttosto alla lettera il precedente animato, riprendendone il copione, il libretto musicale, le stesse inquadrature. Si può non comprendere fino in fondo la natura di questa scommessa, si può ragionevolmente ipotizzare che la logica sia in tutto commerciale, ma non si può non ammetterne il successo finale. In un momento in cui l’animazione ha preso strade più stratificate e sperimentali, spronata dalla rivoluzione Pixar, anche al più moderno dei classici Disney non nuoce una rinfrescatina, e qui c’è abbastanza entusiasmo per un’intera boccata d’aria fresca.Curiosamente, si diceva, non sono le novità a sedurre, le nuove canzoni non la spuntano sulle “vecchie”, il nuovo viaggio nel tempo, che approfondisce la primissima infanzia di Belle, non cambia le carte in tavole: anche se in altro modo, è ancora una volta l’animazione a vincere, lo splendido lavoro di computer grafica, l’armonia con cui si fondono, a livello di immagine, la verità dei corpi e quella dell’invenzione.La grande rivoluzione, su un altro piano, era già stata operata col cartoon, che aveva preso la più modesta, la più dolce e umile delle figlie di un ricco mercante caduto in disgrazia e l’aveva trasformata in una ragazza orgogliosa e annoiata, una lettrice, e dunque una sognatrice, una “strana”, insomma, agli occhi del borgo ignorante e conservatore, che conteneva già in sé un’affinità, un comune sentirsi outcast, con l’altro, vero freak del racconto: la Bestia. Condon spinge su questo punto, facendo di Belle un’inventrice a sua volta (di una rudimentale lavatrice), una donna che non ha bisogno di piacere a chi non piace a lei, e arruolando un’attrice come Emma Watson, che in certe battaglie si è già mostrata addestrata e credibile, anche giù dallo schermo.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 30 marzo 2017 .