-
nov22ven
-
nov23sab
-
nov24dom
Cerca
regia
Jonathan Dayton, Valerie Faris
cast
Emma Stone, Steve Carell, Andrea Riseborough, Sarah Silverman, Martha MacIsaac, Alan Cumming, Elisabeth Shue, Austin Stowell, Natalie Morales, Eric Christian Olsen, Jessica McNamee, James Mackay, Chip Chinery, Bill Pullma
durata
121
nazione
USA, Gran Bretagna
uscita
19 ottobre 2017
genere
Biografico
distribuzione
20th Century Fox
produzione
Film d'essai:
Si
altre info su
Il film racconta il leggendario incontro sportivo tra la campionessa di tennis Billie Jean King e lo sfidante Bobby Riggs, passato alla storia come La battaglia dei sessi. 1973, l’attempato Riggs (Steve Carell) sfila ancora sul campo come una star in passerella, con le ricche doti di intrattenitore affascina i media e il pubblico presente, e lancia dichiarazioni che non può rimangiare: “Non dico che le donne non dovrebbero stare in campo, altrimenti chi raccatterebbe le palle!”. La sfida è aperta. La giovane Billie Jean King (Emma Stone), paladina della lotta contro il sessismo, ascolta e memorizza le provocazioni dell’arrogante avversario, perché medita di rispedirle al mittente con un dritto e un rovescio direttamente sul campo di Houston. Il risultato del match è storia, ma i preparatitivi e la preparazione dei campioni rasentano il mito. Prima di scatenarsi sul campo da tennis, la battaglia dei sessi tra il vecchio atleta esibizionista e l’impassibile ragazza occhialuta infuria in conferenza stampa e sulle copertine dei rotocalchi.
Nonostante le più floride aspettative, passa silenzioso nelle sale italiane La battaglia dei sessi, film della coppia Valerie Faris e Jonathan Dayton riconosciuti a livello internazionale grazie al grande successo dell’indie movie Little Miss Sunshine. Lo script, tratto da una storia vera, punta l’attenzione al 1973, quando la TV americana trasmise uno degli eventi sportivi più attesi di tutti i tempi che raggiunse oltre 90 milioni di spettatori in tutto il globo: una partita di tennis fra la campionessa del mondo Billie Jean King (Emma Stone) e l’ex campione e scommettitore seriale Bobby Riggs (Steve Carell). In quegli anni, vari muri della società americana, quali il colore della pelle, l’identità sessuale, la religione, l’orientamento sessuale, iniziarono a vacillare. In questo caso è lo sport a innescare un processo di cambiamento sociale e di abbattimento dei pregiudizi di genere. Sulla scia di numerose pellicole che negli ultimi anni hanno scelto di farsi voce delle minoranze, il film ci ricorda che a distanza di appena 44 anni c’è ancora molto da lavorare per raggiungere l’ambita “parità”. Basti pensare che all’epoca le tenniste vincevano premi dal valore dodici volte più piccolo rispetto al campione uomo e allo stesso modo oggi attrici famose, come la stessa Emma Stone, si battono per avere una retribuzione all’interno della macchina hollywoodiana pari a quella dei corrispettivi colleghi uomini. Nel film sono quindi messe a confronto due personalità opposte ma entrambe fragili nel profondo: mentre Bobby è un simpatico burlone, ex tennista ormai in pensione, che subisce il fascino della popolarità mediatica mascherandosi da “porco maschilista”, dall’altra parte Billie Jean è una ragazza vivace e curiosa che ha raggiunto vette impensabili per una donna nel mondo del tennis ed è determinata a fare dello sport uno strumento di emancipazione in una battaglia sia politica che personale.
Uguale determinazione caratterizza l’interprete Emma Stone che non sapeva nulla del tennis e non aveva mai tenuto in mano una racchetta prima di questo progetto. L’attrice ha così affrontato un allenamento intensivo di quattro mesi mettendo su sette chili di muscoli e apprendendo i fondamenti dello sport. Per entrare invece meglio nel personaggio ha avuto la possibilità di incontrare e dialogare con la vera Billie Jean. Entrambi gli attori hanno saputo quindi stravolgersi e accettare nuove sfide. Emma Stone, dopo il grande successo di La La Land, si distacca definitivamente dalla ragazzina in cerca d’amore di Easy Girl per donarsi a ruoli più sfaccettati e complessi. Allo stesso modo, Steve Carell, dopo la magistrale interpretazione di Foxcatcher, rimette in gioco la sua camaleontica capacità di alternare il comico al drammatico all’interno della stessa pellicola.
Faris e Dayton hanno scelto una squadra prevalentemente al femminile con artisti di grande talento, fra questi la montatrice Pamela Martin (nominata agli Oscar per The Fighter), Ai-Ling Lee esperta di montaggio e missaggio sonoro (nominata agli Oscar per La La Land), la scenografa Judy Becker (collaboratrice in tutti i film di David O. Russell e Carol di Todd Haynes); e la costumista Mary Zophres (nominata agli Oscar per La La Land e Il Grinta). I registi, supportati da un cast tecnico d’eccezione, riescono così a sprigionare una delicatezza continua e unica che pervade toni e immagini. Ad accentuare il carico emozionale è la musica onnipresente firmata dal compositore Nicholas Brittell, nominato di recente agli Oscar per la sua intensa e variegata colonna sonora del film Moonlight. La musica di Britell accompagna ed esprime l’interiorità dei personaggi intrecciandosi alla colonna sonora del film che comprende classici degli anni ’70 quali What Is Life di George Harrison e Rocket Man di Elton John.
Con la sensibilità di Little Miss Sunshine e l’ambizione di raggiungere un pubblico molto ampio, i due registi si mettono alla prova con intelligenza, creatività e profondità in un lavoro per natura complesso ma affrontato con grande armonia.
Commento tratto da www.cinequanon.it - Scheda pubblicata il 9 gennaio 2018 .