In programma nei giorni:
ven 16 dic 2016 ore 21:00
sab 17 dic 2016 ore 21:00
dom 18 dic 2016 ore 17:00
dom 18 dic 2016 ore 21:00
ven 23 dic 2016 ore 21:00
sab 24 dic 2016 ore 21:00
dom 25 dic 2016 ore 16:30
dom 25 dic 2016 ore 21:00
lun 26 dic 2016 ore 16:30
lun 26 dic 2016 ore 21:00
ven 30 dic 2016 ore 21:00
sab 31 dic 2016 ore 21:00
Fuga da Reuma Park
regia
Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Morgan Bertacca
cast
Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Silvana Fallisi, Salvatore Ficarra, Valentino Picone
durata
90
nazione
Italia
uscita
15 dicembre 2016
genere
Commedia
distribuzione
Medusa
produzione
Film d'essai:
Si
altre info su

Non ci troviamo sulla Terra, ma sul pianeta Aldo Giovanni e Giacomo tra 25 anni: qui tutto può succedere. Giacomo è in sedia a rotelle, attaccato a flebo di Barbera e gira con una pistola giocattolo, Giovanni ha la memoria che fa cilecca e parla con i piccioni (ma non ha perso la passione per le procaci infermiere), Aldo viene abbandonato dai figli (Ficarra e Picone) proprio la mattina di Natale. Si ritrovano tutti lì, al Reuma Park, una casa di ricovero improvvisata all’interno di un Luna Park dismesso, dove imperversa l’energica Ludmilla, un’infermiera russa taglia XXL. Arresi? Perduti? Tutt’altro: la notte di Natale, mentre al Reuma Park si fa festa con ospiti a sorpresa, musica, tombolata e panettone, il trio ricomposto mette in atto una rocambolesca fuga a suon di petardi. Verso dove? Giacomo ha un sogno, Giovanni ha una barca e Aldo ha il solito travolgente entusiasmo. Sul pianeta Aldo Giovanni e Giacomo tutto può accadere, anche imboccare i Navigli di Milano per raggiungere Rio de Janeiro

Siamo alla vigilia di Natale a trent’anni da oggi. Aldo, partendo dalla Sicilia, viene accompagnato al Reuma Park, un vecchio Luna Park trasformato in una specie di carcere di massima sicurezza per anziani. Qui incontra Giovanni la cui memoria è ondivaga ma a cui è rimasto l’interesse per una procace infermiera dell’Est Europa e Giacomo, costretto su una sedia a rotelle e arrabbiato con il mondo. Il trio si forma nuovamente e si propone come obiettivo una nuova impresa: fuggire da Reuma Park.
Ci sono molti modi per celebrare la nascita di un sodalizio artistico a venticinque anni di distanza. Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti hanno scelto quello migliore. Hanno cioè messo in scena se stessi recuperando i personaggi dei vecchietti che hanno costituito un punto di forza delle loro gag. Lo hanno fatto però puntando tutto sul versante surreale che ha sempre innervato la loro attività sia in televisione che in teatro che sul grande schermo. Poteva essere un rischio ma i tre, che conoscono a fondo le tecniche della comicità e che si sono fatti affiancare dagli ormai collaboratori fissi Valerio Bariletti e Morgan Bertacca nello scrivere la sceneggiatura, sapevano come fare centro.
“Fare centro” è la definizione giusta per un film che si svolge per buona parte in un Luna Park trasformato in casa di ‘detenzione’ per anziani con i baracconi che offrono ulteriore materiale per la costruzione di dinamiche surreali (in proposito si consiglia di aspettare la fine dei titoli di coda per avere un’ulteriore sorpresa). È tra il tirassegno e la casa degli orrori, tra le montagne russe e il Punching ball a gettone che i tre si ritrovano non solo come anziani acciaccati ma in cui iniziano a veder riapparire (sul piccolo schermo ma non solo) anche i personaggi che, nel corso degli anni, ne hanno accreditato il successo. Può, ad esempio, in una dimensione simile non fare la sua comparsa Tafazzi? Tutto scorre con una leggerezza che non dimentica la lezione delle comiche dei tempi del muto pur non rinunciando alle battute a effetto garantito. C’è anche un omaggio reciproco fra il trio e la coppia Ficarra e Picone. I ‘vecchi’ ospitano, quindi riconoscendo ai giovani un ruolo importante e questi ultimi partecipano divertendosi (e si vede).
Ambientando l’ultima parte del film in una Milano notturna, che si presta bene ad ampliare la sensazione di surreale, i tre fanno anche un omaggio alla città che li ha tenuti a battesimo (non risparmiandone però il simbolo più universalmente noto) non rinunciando a ricordarci come si possa costruire un successo così duraturo senza ricorrere mai alle pratiche più basse della comicità.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 21 novembre 2016 .