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ven 6 ott 2017 ore 21:00
sab 7 ott 2017 ore 21:00
dom 8 ott 2017 ore 16:30
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sab 7 ott 2017 ore 21:00
dom 8 ott 2017 ore 16:30
dom 8 ott 2017 ore 21:00
regia
Alessandro Pondi
cast
Pierfrancesco Favino, Beppe Fiorello, Mariela Garriga, Dino Abbrescia, Mariolina De FanoMichele Sinisi, Maurizio Lombardi, Oriana Celentano, Francesco Longo, Gianni Colajemma, Vito Facciolla, Sabrina Impacciator
durata
105
nazione
Italia
uscita
28 settembre 2017
genere
Commedia
distribuzione
01 Distribution
produzione
Film d'essai:
Si
altre info su
Tra la parodia e la storia vera, Chi m’ha visto racconta la strampalata vicenda di Martino Piccione (Giuseppe Fiorello), talentuoso musicista pugliese che imbraccia la chitarra per cantanti italiani di fama internazionale ed esegue trascinanti assoli all’ombra dei riflettori. Ossessionato dall’idea di guadagnare il centro del palcoscenico e conquistare la fama che merita, Martino mal sopporta le ironie e le grette provocazioni della gente del paese, nel quale torna alla fine di ogni tour o concerto. D’altra parte lui stesso riconosce che il mondo dello spettacolo è fatto così: non conta quanto vali, conta quanto appari. Grazie all’aiuto dell’incosciente Peppino (Pierfrancesco Favino), un “cowboy di paese” senza troppi fronzoli per la testa, un piano bislacco per attirare l’attenzione dei media prende forma: sfruttando la conformazione del territorio e la scoperta del nascondiglio perfetto, Martino organizza la propria sparizione. Il gesto estremo porterà a conseguenze davvero inaspettate.Ambientata nella Puglia dei nostri giorni ed ispirata ad una storia vera, la pellicola riflette all’interno di un contesto allegro e spensierato l’amara realtà in cui viviamo: spesso in nome di una esagerata ed effimera apparenza, dimentichiamo la sostanza delle cose.
Martino Piccione è un chitarrista pugliese relegato a fare da supporter a musicisti di fama. A 48 anni sembra destinato a rimanere per sempre nell’ombra, anche se il suo talento meriterebbe le luci della ribalta. Dopo una tournée con Jovanotti Martino torna alla nativa Ginosa, piccolo centro della Murgia tarantina, dove ritrova l’anziana madre Natuzza e i paesani che continuano a chiedergli quando si troverà un lavoro vero e smetterà di giocare. Solo l’amico di sempre Peppino Quaglia, cialtrone perdigiorno parcheggiato con l’Ape nella piazzetta del paese, sembra capirlo, e quando il chitarrista decide di sparire dalla circolazione per attirare su di sé l’attenzione dei media Peppino lo appoggia e lo assiste, a modo suo. Riusciranno i due amici a generare la curiosità del pubblico e a lanciare la carriera musicale di Martino? E soprattutto: nell’epoca dei like è più importante esserci o non esserci?Alessandro Pondi, autore, drammaturgo e sceneggiatore televisivo, debutta alla regia di un lungometraggio cinematografico con un film che paradossalmente ha come suo punto debole proprio la scrittura (il soggetto è del regista insieme a Martino De Cesare, Paolo Logli e Giuseppe Fiorello, gli ultimi due anche coautori della sceneggiatura). La trama di Chi m’ha visto? ricorda molto da vicino quella di Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda ma non ne ha né la solida struttura narrativa né la pungenza satirica, preferendo dare spazio (e briglia sciolta) alla verve istrionica dei due attori protagonisti.È sul terreno dell’interpretazione che Chi m’ha visto? dà il suo meglio, ma sottolinea anche la debolezza registica di Pondi. Il film è infatti una cartina di tornasole delle caratteristiche interpretative dei due attori protagonisti che andrebbero però gestite e guidate con mano più sicura da un regista di maggiore esperienza. Pierfrancesco Favino è un purosangue con una irresistibile vena istrionica e un formidabile orecchio per gli accenti regionali che rendono le sue scene in Chi m’ha visto? a volte esilaranti, altre eccessivamente caricate. Favino divora la cinepresa e avrebbe bisogno di un regista che occasionalmente argini la sua potenza interpretativa. Alessandro Pondi, autore, drammaturgo e sceneggiatore televisivo, debutta alla regia di un lungometraggio cinematografico con un film che paradossalmente ha come suo punto debole proprio la scrittura (il soggetto è del regista insieme a Martino De Cesare, Paolo Logli e Giuseppe Fiorello, gli ultimi due anche coautori della sceneggiatura). La trama di Chi m’ha visto? ricorda molto da vicino quella di Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda ma non ne ha né la solida struttura narrativa né la pungenza satirica, preferendo dare spazio (e briglia sciolta) alla verve istrionica dei due attori protagonisti.È sul terreno dell’interpretazione che Chi m’ha visto? dà il suo meglio, ma sottolinea anche la debolezza registica di Pondi. Il film è infatti una cartina di tornasole delle caratteristiche interpretative dei due attori protagonisti che andrebbero però gestite e guidate con mano più sicura da un regista di maggiore esperienza. Pierfrancesco Favino è un purosangue con una irresistibile vena istrionica e un formidabile orecchio per gli accenti regionali che rendono le sue scene in Chi m’ha visto? a volte esilaranti, altre eccessivamente caricate. Favino divora la cinepresa e avrebbe bisogno di un regista che occasionalmente argini la sua potenza interpretativa. Il suo Peppino potrebbe essere uno di quegli archetipi comici che hanno fatto grande la commedia all’italiana, ma non è supportato da un’architettura narrativa sufficientemente coesa. L’interpretazione di Favino fa l’effetto di un fuoco d’artificio in cui alcuni botti funzionano magnificamente ed altri si spengono, o esplodono troppo presto, perché non sono stati adeguatamente calibrati da chi è preposto ad assegnare loro potenza e traiettoria. Beppe Fiorello, di contro, lavora in levare, confermando quella che è la sua caratteristica attoriale più convincente, ovvero un istintivo pudore che, nel contesto di Chi m’ha visto?, contribuisce a spiegare la sua incapacità di emergere come star musicale
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 2 ottobre 2017 .