In programma nei giorni:
ven 25 ott 2024 ore 21:00
sab 26 ott 2024 ore 21:00
dom 27 ott 2024 ore 21:00
Il Robot Selvaggio
regia
Chris Sanders
cast
Lupita Nyong'o, Pedro Pascal, Catherine O'Hara, Bill Nighy, Kit Connor, Stephanie Hsu, Mark Hamill, Ving Rhames, Matt Berry, Raphael Alejandro, Paul- Mikél Williams, Dee Bradley Baker, Randy Thom, Avrielle Corti, Keston John, Max Mittelman, Piotr Michael, Collin Erker
durata
102
nazione
USA
uscita
10 ottobre 2024
genere
Animazione, Avventura, Commedia
distribuzione
Universal Pictures
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su

Il Robot Selvaggio è la storia di un robot di nome Roz, che dopo un naufragio, si ritrova su un’isola remota e selvaggia, dove deve lottare per la sua sopravvivenza. Roz riesce ad adattarsi al nuovo ambiente e impara molto dalla fauna selvatica dell’isola, instaurando un’amicizia con gli animali del posto, legando in particolare con un cucciolo d’oca rimasto orfano. Ben presto quella che era un’inospitale isola diventa la sua casa.

Precipitato dal cielo su una scogliera dalle colonne basaltiche, un robot viene attivato incidentalmente attivato dalla fauna locale. Programmato per servire, cercherà di fare amicizia con gli animali, imparando persino la loro lingua, ma tutti lo considerano una sorta di mostro. Le cose cambiano quando un orso lo spinge giù da un dirupo, facendolo cadere su un nido e uccidendo così una famiglia di oche… a parte per un uovo. Quando l’oca nascerà, per via dell’imprinting, inizierà a considerare il robot Rozzum 7134 come fosse sua madre. Per educarlo, “Roz” si affiderà ai consigli di un’astuta e golosa volpe di nome Fink e cercherà di insegnargli a volare in tempo per la migrazione, un’impresa non facile perché l’oca ha ali minute e gli altri membri della sua specie non vedono di buon occhio che sia cresciuta dal “mostruoso” robot. I veri problemi però arriveranno quando altri robot giungeranno sull’isola…
Il robot selvaggio, tratto dal primo di tre libri illustrati di Peter Brown dedicati a Rozzum 7134, non è infatti il solito film d’animazione in CGI: a un look iperdefinito e tondeggiante preferisce una leggera sfocatura e colori applicati senza contorni, creando immagini quasi pittoriche e di certo più artistiche e affascinanti del solito standard di questo filone. Non siamo al livello delle spregiudicate ed ipercinetiche innovazioni di Spider-Man: Un nuovo universo, ma solo perché qui l’ispirazione hip hop sarebbe del tutto inappropriata. È invece perfetta, per una fiaba ecologista immersa nella natura, questa scelta dolce e morbida nei colori e nel disegno.
Non che la storia manchi di presentare la natura anche come qualcosa di crudele, con leggi spietate, ma Roz nella seconda parte del film saprà trovare il modo di far convivere gli animali in una sorta di utopia… che cozza invece con la distopia in cui è precipitata l’umanità, dove i robot esistono per servire ma pur per combattere con tanto di armi al plasma, capaci di scatenare velocemente un incendio se impiegate in una foresta. Il rapporto di Roz con la fauna locale pure passa per diversi momenti di violenza, in cui il robot è aggredito da animali anche molto più forti di lui, come l’orso -ma i danni più gravi li subisce dai procioni. Ciò nonostante Roz è fedele a una programmazione che gli impedisce di fare del male e anzi cerca solo di aiutare a suo modo chi incontra. È in sostanza un essere artificiale intelligente alla ricerca di uno scopo, inizialmente incapace di deprimersi per i rifiuti, svilupperà via via l’empatia che ci si aspetta in un film d’animazione moderno per famiglie.
Ci sono molte scene memorabili sia per i momenti di tenerezza, sia per quelli comici, sia per quelli spettacolari e se il film ha un limite è di non aver lasciato più spazio al silenzio, come invece aveva fatto Wall-E. Il design di Rozzum è per altro molto diverso da quello del robottino della Pixar e sembra piuttosto un mix tra la sua EVE, arrotondata e bianca, e il robot dalle braccia prolungabili di Il castello nel cielo di Miyazaki, al quale diventa ancora più simile quando si ritrova in parte coperto dalla flora locale. Il film è poi un gradito ritorno all’animazione per Chris Sanders, che si era allontanato da questo tipo di cinema con il passo falso di Il richiamo della foresta. Il co-regista di Lilo & Stitch e del primo Dragon Trainer, qui con il sodale Dean De Blois in veste di produttore, conferma di saperci ancora fare e firma un adattamento senz’altro destinato ad avere dei sequel, perché di certo il pubblico vorrà rivedere la tenera, tenace e materna Rozzum.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 21 ottobre 2024 .