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regia
Ryûsuke Hamaguchi
cast
Hidetoshi Nishijima, Toko Miura, Reika Kirishima, Masaki Okada, Perry Dizon
durata
179
nazione
Giappone
uscita
23 settembre 2021
genere
Drammatico,
distribuzione
Tucker Film
produzione
Bitters End, C&I Entertainment, Culture Entertainment, Drive My Car Production Committee
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
Yûsuke Kafuku, un attore e regista che ha da poco perso la moglie per un’emorragia cerebrale, accetta di trasferirsi a Hiroshima per gestire un laboratorio teatrale. Qui, insieme a una compagnia di attori e attrici che parlano ciascuno la propria …
Yûsuke Kafuku, un attore e regista che ha da poco perso la moglie per un’emorragia cerebrale, accetta di trasferirsi a Hiroshima per gestire un laboratorio teatrale. Qui, insieme a una compagnia di attori e attrici che parlano ciascuno la propria lingua (giapponese, cinese, filippino, anche il linguaggio dei segni), lavora all’allestimento dello Zio Vanja di Cechov. Abituato a memorizzare il testo durante lunghi viaggi in auto, Kafuku è costretto a condividere l’abitacolo con una giovane autista: inizialmente riluttante, poco alla volta entra in relazione con la ragazza e, tra confessioni e rielaborazione dei traumi (nel suo passato c’è anche la morte della figlia), troverà un modo nuovo di considerare sé stesso, il proprio lavoro e il mondo che lo circonda. Tratto da un racconto di Murakami Haruki presente nella raccolta “Uomini senza donne”, un lungo, complesso e struggente percorso nelle solitudini e nelle fragilità di un gruppo di uomini e di donne la cui vita ruota attorno al teatro.Drive My Car è un film di parole: parole scritte in un testo, recitate su un palcoscenico, mimate con le mani, create nell’estasi del piacere o dette nell’abitacolo di un’automobile. Parole, ancora, usate per inventare storie, per confessare traumi, per ammettere colpe e trovare sé stessi. Hamaguchi Ryusuke, reduce dall’Orso d’argento all’ultima Berlinale con Wheel of Fortune and Fantasy, affina l’abituale stile elegante e composto, fatto di lunghi piani fissi e di intensi primi piani, e, abbandonando i toni spesso ironici dei lavori precedenti, entra nel dolore e nelle illusioni di un gruppo di personaggi le cui vite trovano un senso e una liberazione nel confronto reciproco. Il teatro da un lato, con la zona delle prove e il palcoscenico, e l’abitacolo della macchina di Kafuku (una Saab Turbo rossa) dall’altro, sono i due luoghi ideali del film. Al loro interno ciascun personaggio trova un rifugio, sia nel confronto con il testo da recitare, e in particolare con le parole universali dello “Zio Vanja” di Cechov, sia nella solitudine protettiva dei propri pensieri. Nel corso di tre intense ed emozionati ore, il film mette in scena la progressiva “distruzione” di questi due ambienti e l’evoluzione del suo protagonista: dalla ricerca individuale e soggettiva, Kafuku impara ad accogliere e ad ascoltare gli altri, aprendo lo spazio inviolabile dell’automobile a un’altra persona e osservando la realtà che lo circonda con altri occhi.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 30 marzo 2022 .