In programma nei giorni:
ven 29 set 2017 ore 21:00
sab 30 set 2017 ore 21:00
dom 1 ott 2017 ore 16:30
dom 1 ott 2017 ore 21:00
Valerian e la città dei mille pianeti
regia
Luc Besson
cast
Dane DeHaan, Cara Delevingne, Clive Owen, Rihanna, Ethan Hawke, Herbie HancockKris Wu, Rutger Hauer, Sam Spruell, John Goodman, Sam Douglas, Eric Lampaert, Emilie Livingston, Roman Blomme, Aurelien Gaya, Andrew Tisba, Alain Chaba
durata
140
nazione
Francia
uscita
21 settembre 2017
genere
Azione
distribuzione
01 Distribution
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su

Valerian e la Città dei mille pianeti è uno strabiliante, psichedelico viaggio intergalattico tra culture aliene e terre incontaminate, al fianco degli agenti speciali operativi Valerian (Dane DeHaan) e Laureline (Cara Delevingne). Incaricati di mantenere l’ordine nel vasto universo, i due giovani agenti fanno squadra sotto le direttive del governo dei territori umani, imbarcandosi in mirabolanti imprese ai confini della galassia. Quando la loro missione li conduce alle porte della città di Alpha, una metropoli rivoluzionaria in continua espansione, e dove esemplari di specie provenienti da diversi angoli dell’universo vivono in un regime pacifico di condivisione del sapere, assistono con i loro occhi ai risultati dell’incredibile progresso tecnologico e scientifico, che emerge dal diffuso benessere della comunità. Tuttavia, dopo secoli di pace e prosperità, qualcuno sta tentando di frenare tale progresso e innescare il crollo dell’intero sistema. Il comandante delle forze umane (Clive Owen) concede agli agenti sul campo meno di dieci ore di tempo per individuare ed estirpare l’origine della minaccia. Intanto Valerian, che ha fama di incorreggibile dongiovanni spaziale, non si lascia sfuggire occasione per corteggiare l’avvenente compagna di squadra, nemmeno se braccato da micidiali nemici o in fuga da creature mostruose. Diretto dal regista visionario Luc Besson, Valerian si basa sull’omonimo fumetto francese di fantascienza degli anni sessanta, il cui stile complesso e curato nei minimi dettagli ha influenzato una delle sue pellicole più famose: Il quinto elemento.

Anno 2740. Il Maggiore Valerian, agente governativo, e il sergente Laureline, sua fidata partner, vengono inviati in missione dal Ministro della Difesa nel caotico e intradimensionale Big Market del pianeta Kirian, allo scopo di mettere in salvo l’ultimo convertitore Mül rimasto. I Mül sono un popolo che si crede estinto, ma attorno al loro destino vige un misterioso segreto militare. E il mistero si fa più fitto quando Valerian e Laurelin raggiungono Alpha, la Città dei Mille Pianeti: un’enorme stazione spaziale minacciata dall’interno da una zona radiottiva in rapida espansione. Besson accarezzava l’idea di portare al cinema la graphic novel concepita da Pierre Christin e disegnata da Jean-Claude Mézièrs fin dai tempi de Il Quinto Elemento, ma solo ora la tecnologia a disposizione del cinema lo ha messo in condizione di realizzare quell’idea. E di tecnologia ce n’è molta al servizio diValerian e la città dei mille pianeti: il Big Market della grande sequenza sul pianeta Kirian “vende” essenzialmente quella, uno spettacolo di immagini che generano altre immagini in maniera potenzialmente infinita. Eppure questa sequenza, debitrice di tutte le space opera del cinema contemporaneo (così come la scena dell’ingresso a Alpha), sono meno interessanti di altre. L’inizio del film, per esempio, con l’immagine della principessa Mül che raggiunge la mente di Valerian durante il sonno e lì s’innesta, generando eventi, cioè narrazione, ci racconta meglio la genesi del processo creativo e porta in sé un seme di quel lungo inseguire l’idea di Valerian, con le immagini del fumetto in testa, che è stata l’esperienza del regista. Besson è un romantico, lo è sempre stato: Valerian e Laurelin sono “due per la strada”, impegnati in un corso di sopravvivenza prematrimoniale che li fa passare attraverso prove sempre più esigenti. E Besson è anche un regista che tende a pontificare e talvolta a sovraccaricare. In questo lavoro, invece, si mantiene dentro limiti ben tracciati: non c’è l’umorismo de I guardiani della galassia né la filosofia di Star wars, il film abita piani più bassi, ma c’è spazio per il divertimento e per un discorso importante sulla riparazione delle colpe in materia di guerre tra i popoli. E di tecnologia ce n’è molta al servizio diValerian e la città dei mille pianeti: il Big Market della grande sequenza sul pianeta Kirian “vende” essenzialmente quella, uno spettacolo di immagini che generano altre immagini in maniera potenzialmente infinita. Eppure questa sequenza, debitrice di tutte le space opera del cinema contemporaneo (così come la scena dell’ingresso a Alpha), sono meno interessanti di altre. L’inizio del film, per esempio, con l’immagine della principessa Mül che raggiunge la mente di Valerian durante il sonno e lì s’innesta, generando eventi, cioè narrazione, ci racconta meglio la genesi del processo creativo e porta in sé un seme di quel lungo inseguire l’idea di Valerian, con le immagini del fumetto in testa, che è stata l’esperienza del regista. Besson è un romantico, lo è sempre stato: Valerian e Laurelin sono “due per la strada”, impegnati in un corso di sopravvivenza prematrimoniale che li fa passare attraverso prove sempre più esigenti. E Besson è anche un regista che tende a pontificare e talvolta a sovraccaricare. In questo lavoro, invece, si mantiene dentro limiti ben tracciati: non c’è l’umorismo de I guardiani della galassia né la filosofia di Star wars, il film abita piani più bassi, ma c’è spazio per il divertimento e per un discorso importante sulla riparazione delle colpe in materia di guerre tra i popoli. Cara Delevigne trasporta il suo broncetto al seguito di Dane Dehaan con coerenza e disciplina, come il soldato che incarna, cambiando d’abito talmente spesso da togliere senso alla sequenza di Rihanna, ma alla fine porta a casa un’interpretazione convincente, nella sua chiave. Resta, questo, un tipo di cinema chiuso, un universo senz’aria, nel quale non c’è spazio, naturalmente, per l’imprevisto, e tutto è disegnato, calcolato, innestato ad hoc. Ma basta sapere a cosa si va incontro e allora la giostra varrà il biglietto.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 25 settembre 2017 .