In programma nei giorni:
ven 13 gen 2017 ore 21:00
sab 14 gen 2017 ore 21:00
dom 15 gen 2017 ore 16:30
dom 15 gen 2017 ore 21:00
Il GGG – Il Grande Gigante Gentile
regia
Steven Spielberg
cast
Mark Rylance, Ruby Barnhill, Jemaine Clement, Rebecca Hall, Rafe Spall, Bill Hader, Adam Godley, Paul Moniz de Sa, Jonathan Holmes, Olafur Olaffson, Penelope Wilton, Daniel Bacon, Chris Gibbs, John Emmet Tracy, Michael Adamthwaite
durata
117
nazione
USA, Gran Bretagna, Canada
uscita
30 dicembre 2016
genere
Avventura
distribuzione
Medusa
produzione
Film d'essai:
Si
giudizio CNVF
altre info su

Il GGG è un gigante, un Grande Gigante Gentile, molto diverso dagli altri abitanti del Paese dei Giganti che come San-Guinario e Inghiotticicciaviva si nutrono di esseri umani, preferibilmente bambini. E così una notte il GGG – che è vegetariano e si ciba soltanto di Cetrionzoli e Sciroppio – rapisce Sophie, una bambina che vive a Londra e la porta nella sua caverna. Inizialmente spaventata dal misterioso gigante, Sophie ben presto si rende conto che il GGG è in realtà dolce, amichevole e può insegnarle cose meravigliose. Il GGG porta infatti Sophie nel Paese dei Sogni, dove cattura i sogni che manda di notte ai bambini e le spiega tutto sulla magia e il mistero dei sogni. L’affetto e la complicità tra i due cresce rapidamente, e quando gli altri giganti sono pronti a nuova strage, il GGG e Sophie decidono di avvisare nientemeno che la Regina d’Inghilterra dell?imminente minaccia, e tutti insieme concepiranno un piano per sbarazzarsi dei giganti una volta per tutte

Il GGG è un gigante, un Grande Gigante Gentile, molto diverso dagli altri abitanti del Paese dei Giganti che come San-Guinario e Inghiotticicciaviva si nutrono di esseri umani, preferibilmente bambini. E così una notte il GGG – che è vegetariano e si ciba soltanto di Cetrionzoli e Sciroppio – rapisce Sophie, una bambina che vive a Londra e la porta nella sua caverna. Inizialmente spaventata dal misterioso gigante, Sophie ben presto si rende conto che il GGG è in realtà dolce, amichevole e può insegnarle cose meravigliose. Il GGG porta infatti Sophie nel Paese dei Sogni, dove cattura i sogni che manda di notte ai bambini e le spiega tutto sulla magia e il mistero dei sogni.Steven Spielberg doveva prima o poi incontrare Roald Dahl e farlo con questo libro. Innanzitutto per una coincidenza (non astrale ma comunque significativa) che ha fatto sì che “Il GGG” ed E.T. – L’extra-terrestre trovassero l’uno la via delle librerie e l’altro quella degli schermi nello stesso anno (il 1982). Poi anche (e soprattutto) perché nel testo del grande autore britannico si trovano numerosi elementi che non potevano non accendere l’interesse del regista. Roald Dahl, la cui biografia è così affollata di eventi negativi che neanche il più sadico degli sceneggiatori avrebbe potuto attribuirli a un solo personaggio, sapeva come parlare direttamente ai più giovani (e non solo a loro) del dolore e della sofferenza senza falsi pudori ma era anche consapevole di dover mostrare loro la via della speranza. Il cinema di Spielberg si è sempre fatto innervare, fin dai giorni di Duel da questi due elementi declinandoli con modalità differenti nel corso degli anni. Facendo anche proprio e con forza il tema della diversità che per Dahl è fondamentale. Sophie è diversa in quanto orfana, è diversa in quanto divergente rispetto alle disposizioni delle istituzioni (come Matilda) ed è una sognatrice ad occhi più aperti che chiusi. Ma anche il GGG è un diverso nel suo mondo in cui è di fatto un nano (quanti sviluppi ha nel film questa difformità di sguardi e di valutazioni tra Umani e Giganti!). Tra loro vince una solidarietà inizialmente non prevedibile che li porta a formare una squadra pronta ad affrontare dei rischi tenendo però davanti a sé come un faro il sentimento della Gentilezza (che, dopo Cenerentola, sembra essere diventato un po’ il leit motiv della Disney). La violenza e l’ignoranza restano appannaggio di quelli che sono solo capaci di annusare prede e non di vedere esseri viventi ma anche per loro l’esito finale non sarà la morte. Se poi a tutto ciò si aggiunge che la parte del film riguardante Buckingham Palace è pervasa dalla benevola ironia che solo un americano può esercitare nei confronti della monarchia britannica, si può comprendere come Steven abbia provato un grande piacere a raccontarci la storia di Sophie e del GGG.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 23 dicembre 2016 .