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regia
Piero Messina
cast
Juliette Binoche, Lou de Laâge, Giorgio Colangeli, Domenico Diele, Antonio Folletto, Corinna Lo Castro, Giovanni Anzaldo
durata
100
nazione
Italia, Francia
uscita
17 settembre 2015
genere
Drammatico
distribuzione
Medusa
produzione
Film d'essai:
Si
giudizio CNVF
altre info su
L’attesa: attendere una persona è un atto di fede. Anna e Jeanne, isolate in una villa dell’entroterra siciliano, aspettano l’arrivo di Giuseppe, figlio della prima, fidanzato della seconda. La loro attesa si trasforma in un misterioso atto di amore e di volontà.
Nel paese siciliano, poco distante dalla villa in cui Anna vive con il fedele inserviente Pietro, si è appena tenuto un funerale e la donna è stravolta dal dolore. Arriva però dalla Francia la giovane Jeanne, fidanzata con il figlio Giuseppe, la quale, quando riesce ad incontrarla, desidera sapere perché Giuseppe non si sia presentato per accoglierla. Riceverà risposte che occultano la verità perché la stessa è troppo dura per confessarla persino a se stessa.Piero Messina al suo primo lungometraggio ha centrato lobiettivo vanificando subito i sospetti di chi, sapendolo aiuto regista di Sorrentino, temeva che fosse affetto da qualche forma di manierismo ereditato dal maestro. Non è così, se si esclude la sequenza peraltro significante dei titoli di testa. Dichiarando la propria remota fonte di ispirazione in La vita che ti diedi di Pirandello il regista mette invece in gioco la propria sicilianità (è nato a Caltagirone) depurandola immediatamente da qualsiasi notazione folcloristica per porre invece al centro lo spazio, sia esso quello degli interni della villa su cui pesa il senso della perdita che quello del paesaggio che la circonda. Evidenzia poi uno sguardo attento alla ritualità più ancestrale quando fa della processione della Settimana Santa un momento nodale della vicenda. Perché quella che viene narrata è la storia di una Passione (si pensi alla prima fondamentale inquadratura) vista però dal punto di vista della Mater Dolorosa. Anna non può e non sa accettare la separazione da Giuseppe e nel momento in cui si trova davanti Jeanne comprende di avere linattesa opportunità di poter prolungare, suo tramite, la presenza di chi non cè più. Il progressivo avvicinamento tra le due donne (che Messina presenta come entrambe di origine francese facilitandone quindi la comunicazione) dovrebbe proteggere la giovane da un dolore difficile da gestire ma in realtà è fondamentalmente funzionale al bisogno inconfessabile della madre. Lattesa di chi non cè (o non cè più), grazie allinterpretazione della Binoche ma anche a quella per nulla intimidita di Lou De Läage, diventa così uno scavo nelle dinamiche di unelaborazione di un lutto da un lato e di una ipotetica presa di consapevolezza di una separazione da qualcuno che è ancora vivo dallaltro. Una delle domande a cui spetta allo spettatore fornire una risposta personale è quale sia la più difficile da superare.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 30 ottobre 2015 .