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regia
Massimo Donati, Alessandro Leone
cast
durata
83
nazione
Italia
uscita
22 aprile 2014
genere
Documentario
distribuzione
GA&A Productions
produzione
Film d'essai:
Si
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L’Accademia Teatro alla Scala, eccellenza tra le più prestigiose a livello internazionale, unica al mondo a formare tutte le figure professionali del teatro d’arte, in un racconto corale che abbraccia un anno intero, vissuto in completa immersione nell’intimità delle vicende personali, nella spettacolarità delle rappresentazioni, nel rigore delle pratiche quotidiane. Percorrere la strada verso il tempio della Scala è un privilegio che in cambio chiede tutto.
Un anno di corsi all’Accademia Teatro alla Scala. Gli allievi che vi sono stati ammessi, dopo una severa selezione, sono impegnati in full immersion per tutto il tempo. La danza, il canto, la scenografia, la concezione e preparazione dei costumi sono attività a cui si affiancano i corsi di lingue e le materie previste dalle varie fasce d’età.
Donati e Leone ci accompagnano in un anno di intenso lavoro e di passione evitando due rischi che hanno creato più di un problema a chi li ha preceduti realizzando documentari in ambiti analoghi. Il primo, meno pericoloso ma pur sempre rivelatore di insicurezza, è quello delle interviste o dei ‘medaglioni’. Si fanno parlare i soggetti per giungere alla durata prevista ponendo loro delle domande sulla vita precedente o sulle difficoltà incontrate oppure si imposta il tutto seguendo alcuni ben individuati soggetti utilizzando gli altri come comprimari se non come comparse. Il secondo rischio è quello della retorica:una scuola che pretende l’eccellenza e richiede una costante partecipazione, che comporta inevitabilmente la fatica e la possibilità di cedimenti, è il soggetto ideale per mettere in rilievo, sudore, pianti, rivalità, eccessi e abbandoni.
Nulla di tutto ciò entra far parte di questo lavoro che, pur svolgendosi prevalentemente in interni, si preoccupa di ricordarci lo scorrere del tempo e il divenire delle stagioni. Le quali entrano in sinergia con la crescita degli allievi seguiti nei rispettivi campi di attività (con un’inevitabile prevalenza data alla danza) senza che si forzi mai sugli elementi narrativi citati. I ragazzi e le ragazze dicono di sé, ad esempio, in una video connessione con il padre coreano o in un breve colloquio con un’anziana cantante che vive nella Casa di risposo per musicisti Giuseppe Verdi e vengono colti nel loro rapporto con i docenti grazie alla diretta complicità dei due registi che, lo si avverte, hanno raggiunto una tale empatia con l’ambiente da riuscire a non far più avvertire la loro presenza.
A fare da trait d’union, ma senza focalizzare più di tanto sul suo percorso all’interno dell’Accademia, uno dei più giovani. Viene dalla montagna e alla montagna ritorna quando ci sono i periodi di vacanza, occupandosi delle mucche e smuovendo il fieno messo ad essiccare. La vocazione per l’arte che ha dentro non lo ha allontanato dalla vita quotidiana né ha fatto sì che si ritenga superiore. L’Accademia gli sta dando il modo di sviluppare un talento senza fagocitarlo e questa è una delle più importanti lezioni che possa ricevere.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 8 dicembre 2014 .