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In programma nei giorni:
ven 26 apr 2024 ore 21:00
sab 27 apr 2024 ore 21:00
dom 28 apr 2024 ore 21:00
sab 27 apr 2024 ore 21:00
dom 28 apr 2024 ore 21:00
regia
Neri Marcorè
cast
Alberto Paradossi, Neri Marcorè, Marta Gastini, Anna Ferraioli Ravel, Walter Leonardi, Giovanni Esposito, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Pia Engleberth, Antonio Catania, Stefano Saccotelli, Giulia Gonella, Marco Segrini
durata
100
nazione
Italia
uscita
4 aprile 2024
genere
Drammatico
distribuzione
01 Distribution
produzione
Film d'essai:
--
altre info su
Zamora, film diretto da Neri Marcorè, racconta la storia di Walter Vismara (Alberto Paradossi), un uomo di trent’anni con una vita ordinata, tranquilla e senza alcuna sorpresa. Walter è un ragioniere a tutto tondo, lo era nell’animo addirittura prima di iniziare a praticare la professione, e lavora come contabile presso una piccola fabbrica di Vigevano.
Quando la ditta per cui lavora senza alcun preavviso chiude, il ragioniere si ritrova a lavorare per un’altra azienda, che ha un approccio molto differente dalla prima. Il suo nuovo posto di lavoro, infatti, si trova nella dinamica e avveniristica Milano e il suo capo è il Cavalier Tosetto (Giovanni Storti), un imprenditore moderno e arguto.
Tutto filerebbe liscio, se non fosse che il suo nuovo boss ha una fissazione, quella per il folber: ogni settimana costringe i suoi dipendenti a sfidarsi in una competizione calcistica, che vede i single gareggiare contro gli sposati. Purtroppo Walter detesta il calcio e sin da subito si schiera in porta. Questa sua scelta porta l’insopportabile ingegner Gusperti (Walter Leonardi) a prenderlo di mira, soprannominandolo sarcasticamente Zamora in riferimento al celebre portiere spagnolo degli anni ’30. Il ragioniere è costretto a sopportare le umiliazioni di Gusperti sia in campo che in ufficio.
Inoltre, Walter scopre che tra la sua nemesi e la segretaria di cui si è innamorato potrebbe esserci del tenero. Tradito e deriso, Vismara mettere a punto un piano per vendicarsi di Gusperti. Nel calcio e nella vita occorre imparare a buttarsi e, qualora si dovesse perdere, l’importante è rimettersi in piedi e ripartire.
Anni ’60. Walter Vismara è il contabile di una piccola fabbrica di provincia. Trasferitosi per necessità a Milano si trova a lavorare in un’azienda il cui proprietario è fissato con il calcio e tiene tantissimo al fatto che i suoi dipendenti disputino ogni anno una partita. A una delle due squadre che dovranno affrontarsi manca però il portiere e Walter, per assecondare i voleri del boss, finge di esserlo. Dovrà però cercare di trovare una soluzione prima dell’incontro.
Perché Walter è quel Neri introverso e un po’ spaesato che lasciò Porto Sant’Elpidio per andare a studiare a Bologna divenendo progressivamente l’attore che tutti conoscono. Qualcuno cioè che scopre aspetti della vita sociale da cui si era tenuto lontano ed è costretto a crescere, magari anche contro voglia.
Partendo però da un appellativo attribuitogli per dileggio: Zamora. Ricardo Zamora Martinez è stato un portiere il cui nome è rimasto nella storia del calcio come quello dei migliori in questo ruolo. Walter, un po’ come il protagonista di Impiegati di Pupi Avati, arriva nella grande città sapendo molte cose in teoria (risponde a tutte le domande di Mike Bongiorno) ma difettando nel rapporto con la realtà.
Marcoré si rispecchia in Walter ma, per ragioni anagrafiche, si cuce addosso il personaggio dell’ex portiere Cavazzoni. Costui, uscito dal mondo del professionismo in seguito ad uno scandalo, più che vivere si lascia vivere trovando però una ragione di riscatto nell’allenare segretamente Walter cercando di prepararlo nel modo più adeguato possibile all’incontro che lo attende. Due personalità che affrontano i propri disagi finendo con il divenire l’uno il sostegno dell’altro. Una volta tanto anche il versante romantico viene trattato con la dovuta misura e deprivato dei luoghi comuni che spesso il cinema ci propone (e propina).
Un apprezzamento ulteriore merita di essere sottolineato: Marcoré è un attore di vaglia e lo si vede non solo nella sua interpretazione (e sarebbe scontato). Lo si può apprezzare nella selezione di un cast in cui non c’è un interprete che non sia adeguato al ruolo affidatogli. A partire da Alberto Paradossi, che diventa un Walter a cui vengono richieste variazioni di atteggiamento successive, fino ai caratteristi (si veda in particolare l’arbitro) per non dire all’ultima comparsa. Irresistibile poi il confronto tra un Giovanni e un Giacomo rivali in ambito calcistico in un film che sa essere divertente e produttivo di riflessioni senza mai perdere di vista la giusta misura.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 22 aprile 2024 .