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ven 20 gen 2023 ore 21:00
sab 21 gen 2023 ore 21:00
dom 22 gen 2023 ore 21:00
sab 21 gen 2023 ore 21:00
dom 22 gen 2023 ore 21:00
regia
Steven Spielberg
cast
Michelle Williams, Paul Dano, Seth Rogen, Gabriel LaBelle, Judd Hirsch, Oakes Fegley, Gabriel Bateman, Nicolas Cantu, Julia Butters, Sam Rechner, Jeannie Berlin, Robin Bartlett, Keeley Karsten
durata
151
nazione
USA
uscita
22 dicembre 2022
genere
Drammatico, Biografico,
distribuzione
01 Distribution
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
The Fabelmans, film diretto da Steven Spielberg, è una storia semi-autobiografica, basata sull’infanzia e l’adolescenza del regista e in particolare si ispira al periodo tracorso in Arizona. Il film racconta la storia di Sammy Fabelman (Gabriel LaBelle), un ragazzo cresciuto tra l’Arizona e la California tra gli anni 50 e 60, che grazie all’amore di sua madre (Michelle Williams) per la musica e il cinema, si appassiona anche lui alla settima arte.
Il giovane scopre uno sconvolgete segreto familiare e si rifugia nella magia del cinema, che con il suo potere salvifico può aiutarlo a vedere la verità…
1952. Sammy Fabelman ha sei anni e al cinema non ci vuole andare, ha paura di affrontare quel mondo di giganti. La madre gli assicura che i film sono sogni indimenticabili, il padre lo rassicura descrivendogli il prodigio di una macchina che fa muovere immagini fisse. Davanti al loro bambino, Mitzi e Burt assumono ciascuno il proprio ruolo: la poesia da un lato, la tecnologia dall’altro. In sala Il più grande spettacolo del mondo di Cecil B. DeMille fa il resto. Sam esce dal cinema e l’avvenire è aperto. Recrutando come figuranti compagni di scuola e sorelle, comincia a girare western ed epopee belliche nel deserto dell’Arizona. Gli anni intanto passano e Sam, adolescente, scopre nel flusso dei suoi fotogrammi aspetti insospettabili della vita dei suoi genitori. Il padre, brillante ingegnere, vorrebbe seguire una promozione a Los Angeles, la madre, pianista che ha abbandonato la sua carriera per allevare i figli, vorrebbe restare a Phoenix. Il trasloco è inevitabile, il divorzio pure. Sam si rifugia nel cinema e in un’estate in 16mm prima di diventare grande e fare grandi film. Ha la forza di un treno, quello delle origini (L’arrivée d’un train à La Ciotat) e quello di Cecil B. DeMille (Il più grande spettacolo del mondo), la vocazione al cinema di Steven Spielberg.La favolosa sequenza di apertura di The Fabelmans pone la prima pietra: davanti al grande schermo gli occhi del piccolo protagonista si spalancano di spavento e di meraviglia per l’incredibile scena di un treno che percuote in piena corsa una vettura sui binari. L’ossessione di quella scena non lo lascerà più e non smetterà di riprodurla in miniatura con la sua prima cinepresa. Comincia da qui The Fabelmans, puramente spielberghiano e radicalmente intimo. Un film ad alto potere emozionale e ricco di ellissi che ‘colmano’ una mancanza e ricostruiscono quell’infanzia che il regista non ha mai smesso di reinventare nei suoi film. È una lettera d’amore di Spielberg ai suoi genitori, The Fabelmans, a sua madre in particolare, a cui il film è dedicato. L’autore è nel pieno possesso delle sue capacità, sereno e finalmente pronto a girare ‘il suo’ racconto elegiaco e solare, attraversato da una felice malinconia. Spielberg è dappertutto, nella narrazione che scrive a quattro mani con Tony Kushner (Munich, Lincoln, West Side Story), e nella forma, meno (apparentemente) spettacolare e sensibilmente personale. Il padre di Indiana Jones firma un’autobiografia romanzata, un’introspezione, un dizionario enciclopedico dei temi e dei motivi che coltiva da più di mezzo secolo: i volti meravigliati dei bambini, occhi spalancati e bocche socchiuse, i dialoghi scritti come massime (“Non basta amare una cosa, bisogna sapere prendersene cura…”), la perdita del conforto domestico come trauma irrimediabile, il confronto dei mingherlini di genio coi bellimbusti idioti e quell’incredibile senso visivo che gli permette di inventare immagini folgoranti. Una su tutte: le mani di un bambino che si fanno schermo per accogliere delicatamente un frame tremante, come un pulcino estratto dal suo guscio. Spielberg è tutto lì, ‘in un pugno’ e in un film che affronta per la prima volta in maniera esplicita la sua infanzia. Niente alieni a deviare il racconto. Il regista esplora soprattutto le zone d’ombra perché sotto la gioia di vivere dei ‘favolosi Fabelmans’, come avrebbe titolato Orson Welles, si nascondono segreti e ferite.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 17 gennaio 2023 .