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In programma nei giorni:
dom 1 mag 2016 ore 16:30
dom 1 mag 2016 ore 21:00
ven 29 apr 2016 ore 21:00
sab 30 apr 2016 ore 21:00dom 1 mag 2016 ore 16:30
dom 1 mag 2016 ore 21:00
regia
Jon Favreau
cast
Idris Elba, Scarlett Johansson, Lupita Nyong'o, Christopher Walken, Giancarlo Esposito, Ben Kingsley, Neel Sethi, Bill Murray, Emjay Anthony, Toni Servillo, Giovanna Mezzogiorno, Neri Marcorè, Violante Placido, Giancarlo Magalli
durata
105
nazione
USA
uscita
14 aprile 2016
genere
Avventura
distribuzione
Walt Disney
produzione
Film d'essai:
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altre info su
Basato sui racconti senza tempo di Rudyard Kipling e ispirato al classico d’animazione Disney, Il Libro della Giungla è un’epica avventura live action, che vede protagonista Mowgli, un cucciolo d’uomo cresciuto da una famiglia di lupi. Mowgli è costretto a lasciare la giungla quando la temibile tigre Shere Khan, segnata dalle cicatrici dell’uomo, giura di eliminarlo per evitare che diventi una minaccia. Costretto ad abbandonare la sua unica casa, Mowgli s’imbarca in un avvincente viaggio alla scoperta di se stesso, guidato dal suo severo mentore, la pantera Bagheera e dallo spensierato orso Baloo. Lungo il cammino, Mowgli s’imbatte in creature selvatiche non proprio amichevoli, tra cui il pitone Kaa, che ipnotizza il cucciolo d’uomo con il suo sguardo e la sua voce seducente, e King Louie, il sovrano adulatore che tenta di costringere Mowgli a rivelargli il segreto del mortale e sfuggente fiore rosso: il fuoco.
Il cucciolo d’uomo Mowgli è cresciuto con il branco di lupi di Akela e mamma Raksha, nel rispetto della legge della Giungla. Al termine della tregua dell’acqua, però, la tigre Shere Khan torna a cercarlo: lei non ha rispetto del territorio altrui e finché non avrà Mowgli tutti i lupi saranno in pericolo. Il bambino decide allora di lasciare il branco, per proteggerlo, e la pantera Bagheera, che per prima lo portò ai lupi quando era piccolissimo, s’impegna a condurlo là da dove è venuto: al villaggio degli uomini. Il viaggio per arrivare a destinazione è quello per diventare uomo, o accettarsi tale, e passa, per Mowgli, dalla conoscenza di altre specie animali (i preziosi elefanti, architetti della natura, o le ambiziose scimmie di re Louie) e dalla vita in compagnia dell’orso Baloo, goloso e giocherellone: la metà morbida della coppia genitoriale che forma con Bagheera, più ansioso e normativo, e che fa del Libro della Giungla una splendida storia di famiglia ricomposta. La Disney torna sul luogo di un suo grande classico, ancora amatissimo, e lo fa nel modo migliore, e cioè tenendo il film d’animazione come un riferimento costante, nella successione degli episodi e nella caratterizzazione dei personaggi, prevedendo piccole variazioni che non stravolgono, ma tornando allo stesso tempo anche ai racconti originali dell’inglese Kipling e, soprattutto, puntando giustamente sulla propria specificità, ovvero il live action, la coesistenza nella stessa inquadratura di un ragazzino seminudo e di bestie feroci e meravigliose, nell’ottica di un realismo immaginario che è la vera proposta del film. In questo senso, il precedente visivo di Vita di Pi anticipa ma non intacca l’impatto del film di Jon Favreau, che debutta con una sequenza estremamente fisica e dinamica (la gara di corsa di Mowgli su e giù da alberi immensi, esasperata dal 3D) per poi alternare in seguito con fluidità azione e emozione e riuscire persino nella ripresa, quasi timida, com’è proprio degli omaggi più sentiti, della canzone del classico del ’67, senza farla risultare fuori tono. Nell’interesse del dialogo tra novità e riprese, dunque, sta la maggior efficacia del film, che, se sul visivo gioca di sorprese forti e di dimensioni rivedute e distorte, sul copione opera in punta di dita, rinunciando agli avvoltoi per la scena dei bufali, ritoccando l’incontro con Baloo e il personaggio di Kaa, ma sempre entro i limiti, riportandoci ogni volta, al termine della scena, ad un’immagine nota. Così procedendo, si arriva al finale, che dice la sua (rispetto al precedente Disney ma non al libro, che ha una struttura e una temporalità differenti) quando siamo infine pronti per accogliere lo scarto, e interpreta, con arguzia, un desiderio comune a tante generazioni. Il giovane Neel Sethi, protagonista di una lavorazione avventurosa e fantasiosa tanto quanto l’oggetto del racconto, fatta di set in parte reali e in parte digitali, di attori in tute mo-cap in posa da animale e di enormi burattini parlanti tutti impegnati a non lasciarlo solo nell’impresa recitativa, è il volto perfetto per questo romanzo di formazione materiale e spirituale, che si affianca al film d’animazione senza sostituirlo, replicando la formula recente e fortunata della Cenerentola di Branagh.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 18 aprile 2016 .