-
nov23sab
-
nov24dom
Cerca
In programma nei giorni:
ven 20 set 2019 ore 21:00
sab 21 set 2019 ore 21:00
dom 22 set 2019 ore 17:00
dom 22 set 2019 ore 21:00
sab 21 set 2019 ore 21:00
dom 22 set 2019 ore 17:00
dom 22 set 2019 ore 21:00
regia
Jon Favreau
cast
Marco Mengoni, Elisa, Edoardo Leo, Beyoncé Knowles, Luca Ward, Massimo Popolizio, Toni Garrani, Donald Glover, Stefano Fresi, James Earl Jones, Billy Eichner, Seth Rogen, Chiwetel Ejiofor, Keegan-Michael Key, Alfre Woodard, John Oliver, Eric André
durata
118
nazione
USA
uscita
21 agosto 2019
genere
Avventura, Drammatico
distribuzione
Walt Disney
produzione
Fairview Entertainment, Walt Disney Pictures
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
Il Re Leone, il nuovo film Disney in live action diretto da Jon Favreau, ci porta in un viaggio nella savana africana dove è nato un futuro re.Simba (voce italiana di Marco Mengoni) prova una grande ammirazione per suo padre, Re Mufasa (voce italiana di Luca Ward), e prende sul serio il proprio destino reale.Ma non tutti nel regno celebrano l’arrivo del nuovo cucciolo.Scar (voce italiana di Massimo Popolizio), il fratello di Mufasa e precedente erede al trono, ha dei piani molto diversi e la drammatica battaglia per la Rupe dei Re, segnata dal tradimento e da tragiche conseguenze, si conclude con l’esilio di Simba. Con l’aiuto di una curiosa coppia di nuovi amici, Simba dovrà imparare a crescere e capire come riprendersi ciò che gli spetta di diritto.Con questa nuova versione de Il Re Leone, i personaggi del classico d’animazione classici ritornano sul grande schermo come non li abbiamo mai visti. Tra loro ritroveremo:Nala (voce italiana di Elisa) amica di Simba quando sono entrambi cuccioli, destinata a diventare una potente leonessa che si preoccupa del futuro delle Terre del Branco.Timon (voce italiana di Edoardo Leo), uno spiritoso suricato che soccorre Simba dopo che quest’ultimo fugge dalla Rupe dei Re in cerca di una vita diversa.Sarabi, la moglie forte e sofisticata di Mufasa, nonché affettuosa e severa madre di Simba e rispettata regina della Rupe dei Re. Zazu, bucero dal becco rosso, braccio, anzi ala destra di Re Mufasa. Rappresenta gli occhi e le orecchie del regno e si occupa di comunicare tutte le notizie della giornata, sia quelle buone sia quelle meno buone.Rafiki, un saggio primate sciamano, consigliere reale di Mufasa. È presente alla nascita di Simba e anche nel momento in cui il futuro re si trova a un bivio.Le Iene, del cui branco fanno parte Shenzi, Azizi e Kamari: alleati, soldati e malvagi scagnozzi di Scar.
Simba è il futuro re, il cucciolo di Mufasa, sovrano temuto e rispettato, che non cerca la guerra e sa stare entro gli ampi confini del proprio regno. Ma qualcuno trama nell’ombra per sovvertire l’ordine costituito e le promesse future: è Scar, l’invidioso fratello minore di Mufasa, pronto a macchiarsi del più atroce delitto e a prendere il potere con l’inganno. Esiliato e convinto a torto di essere responsabile della fine dell’amato padre, Simba cresce lontano dalla Rupe dei Re finché il passato non torna a cercarlo e a domandargli di assumersi le sue responsabilità. La trama del Re Leone è nota, come lo sono le sue famosissime canzoni, le scene clou, le battute di spirito. Non si troverà nulla di diverso nella versione aggiornata e fotorealistica di Jon Favreau, che del calco dell’originale fa un volano ma anche, involontariamente, un boomerang. Se La Bella e la Bestia in live action e CGI si è presentato come una valida alternativa al suo corrispettivo animato, se il remake de Il libro della Giungla, ad opera dello stesso Favreau, è un’ottima rivisitazione, con un tono specifico e una personalità propria, nessuna delle due cose, sfortunatamente, si può dire del nuovo Il Re Leone, che suscita più domande retoriche che sincero entusiasmo. Sebbene, sulla carta, l’idea di un’immersione quanto più realistica possibile nelle meraviglie della Savana e delle sue creature sembrasse una scommessa vinta in partenza, l’uso straordinario della CGI penalizza il film, interrogando il senso generale di un remake di questo tipo. Gli animali appaiono sfruttati per esclusivi fini antropo-simpatetici, imboccati con un linguaggio che non appartiene loro, ripuliti nei suoni e nella loro natura tout court, senza che il filtro della stilizzazione, che era proprio dell’animazione, intervenga nel mezzo per farci sorridere dell’operazione. E il fatto che il film non preveda presenza umana alcuna (non c’è un Mowgli, per intenderci) amplifica ulteriormente la sensazione di artificiosità.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 11 settembre 2019 .