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In programma nei giorni:
ven 11 apr 2025 ore 21:00
sab 12 apr 2025 ore 21:00
dom 13 apr 2025 ore 21:00
sab 12 apr 2025 ore 21:00
dom 13 apr 2025 ore 21:00
regia
Silvio Soldini
cast
Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, Nicolo Pasetti, Marco Boriero, Nikolai Selikovsky, Peter Schorn
durata
123
nazione
Italia, Belgio, Svizzera
uscita
27 marzo 2025
genere
Drammatico,
distribuzione
Vision Distribution
produzione
Film d'essai:
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altre info su
Le Assaggiatrici, film diretto da Silvio Soldini, è ambientato nell’autunno del 1943 e racconta la storia di Rosa, una ragazza in fuga da Berlino, dopo che la città è stata colpita dai bombardamenti degli Alleati. La giovane riesce a raggiungere un paesino isolato nei pressi del confine orientale, dove vivono i suoceri. Suo marito, che sta combattendo al fronte, le ha consigliato, infatti, di rifugiarsi lì in attesa della fine del conflitto e del suo ritorno a casa. Rosa, però, scoprirà che il villaggio, in apparenza tranquillo, nasconde un segreto: nella foresta confinante si trova il quartier generale di Hitler.
Il Führer non si fida neppure delle persone a lui più vicine e teme che possano avvelenarlo, motivo per cui una mattina fa prelevare dal villaggio un gruppo di ragazze, tra cui Rosa. Le giovani vengono condotte nel quartier generale per svolgere il compito di assaggiatrici dei cibi che dovrà poi mangiare Hitler. Tra i morsi della fame e il timore di morire, le assaggiatrici stringeranno alleanze, patti segreti e amicizie. Nonostante Rosa faccia inizialmente fatica a farsi accettare, riesce a superare la diffidenza, ma accade qualcosa di inaspettato che la farà sentire una traditrice: si innamora di un ufficiale delle SS. Forse non è neppure amore, ma un forte bisogno di sentirsi viva…
Rosa Sauer, insieme ad altre sei donne, viene costretta per anni a sedere a tavola per assaggiare il cibo destinato ad Adolf Hitler con lo scopo di verificare che non sia avvelenato. Tra le sette donne, che ogni giorno potrebbero perdere la vita, si intrecciano rapporti che implicano sia la solidarietà che il possibile tradimento.
Il film si ispira al romanzo omonimo di Rosella Postorino vincitore del Premio Campiello nel 2018. La scrittrice era rimasta colpita dalla vicenda reale di Margot Wölk, una segretaria tedesca costretta dal 1942 ad assaggiare il cibo destinato ad Hitler quando risedeva nella “Tana del lupo”. Lo scopo era, ovviamente, quello di evitare un avvelenamento. La donna tenne queste segreto per sé sino quasi alla morte quando decise di parlarne. Postorino non ebbe modo di incontrarla ma, sulla base della sua narrazione, costruì la protagonista del romanzo. Il cinema di Silvio Soldini ha da sempre prestato una grande e profonda attenzione all’universo femminile, avvicinandolo con curiosità e rispetto per scrutarne le sfumature, anche le meno visibili. In un’intervista di diversi decenni fa ha dichiarato: “A dispetto dei tempi, credo in un cinema che sia ancora capace di uno sguardo particolare e preciso sul mondo”. La sua filmografia mostra e dimostra la conservazione di una mai cedevole coerenza con questo assunto.È interessante riflettere sul fatto che, ad esempio, il suo ultimo lavoro, prima de Le assaggiatrici, sia stato il documentario Un altro domani in cui si occupava della violenza domestica sulle donne. Compiendo per la prima volta un balzo indietro nel passato, realizzando quindi il suo primo film ‘in costume’, Soldini continua la riflessione sul corpo delle donne violato.
In questo caso le protagoniste sono costrette a mettere a repentaglio quotidianamente la propria vita mentre le si considera quasi delle privilegiate. Si nutrono di ciò che mangia il Führer mentre intorno a loro, con il passare del tempo, si fa sempre più fatica a trovare del cibo.
Soldini ci mostra il progressivo crearsi di legami e di rivalità all’interno del gruppo. Rosa è berlinese rifugiatasi in campagna presso la famiglia del neomarito chiamato al fronte. È, per alcune, l’estranea, la cittadina, quella che viene da fuori. Tutte però sono state scelte in quanto tedesche ed è questo particolare punto di vista che offre ulteriore originalità alla riflessione. Qui non si tratta di una persecuzione nei confronti di ebrei, comunisti, omosessuali e comunque ‘diversi’. Qui la diversità, che però diviene necessaria alla sopravvivenza del Capo, è data dall’essere donne.
Non ci sono assaggiatori ma solo assaggiatrici. Gli uomini sono presenti ma si collocano intorno al tavolo. Sono le guardie e il cuoco. Chi deve mettere a repentaglio giorno dopo giorno la propria esistenza però sono loro: le donne.
Soldini le accompagna con una camera che le affianca sia nei momenti collettivi che in quelli in cui possono emergere i sentimenti più intimi e magari, come nel caso di Rosa, più contraddittori. Lo fa con una partecipazione che è simile, volendo fare un parallelo, a quella che Margarethe von Trotta aveva avuto per le mogli di Rosenstrasse. Anche in quel caso si trattava di donne ariane che si opponevano a un sopruso. Scegliendo però, a differenza di quel film, la cifra non della rievocazione da parte di un personaggio, ma l’immersione diretta in una situazione in cui nessuna opposizione era consentita perché il Potere aveva buon gioco su un gruppo ristretto una cui appartenente, in aggiunta, era una fanatica nazista.
Ne nasce un film che merita la visione dimostrando che un vero autore può rimanere se stesso anche tentando nuove strade ed affrontando storie che sembrano lontane nel tempo ma che possono purtroppo ripresentarsi, mutando magari forme, nella storia di quella che chiamiamo umanità.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 7 aprile 2025 .