In programma nei giorni:
ven 4 ott 2024 ore 21:00
sab 5 ott 2024 ore 21:00
dom 6 ott 2024 ore 21:00
Beetlejuice Beetlejuice
regia
Tim Burton
cast
Michael Keaton, Winona Ryder, Justin Theroux, Monica Bellucci, Jenna Ortega, Willem Dafoe, Catherine O'Hara, Sofia Fernlöf, Filipe Cates, Juliana Yazbeck, Gianni Calchetti, Danny DeVito, Burn Gorman, Amy Nuttall, James Fisher, Arthur Conti, Nick Kellington, Santiago Cabrera, Sami Slimane, Mark Heenehan, Charlie Hopkinson, Liv Spencer, Skylar Park, Matthew Lyons, Jane Leaney, David Ayres (III), Sophie Holland, Walles Hamonde, Max Pemberton, Rebecca O'Mara, Adam Speers, Daryl Kwan, Caroline Lawrie, Philip Philmar, Stephen K. Amos, Sean Verre, Noah Mendes, Bea Svistunenko, Alex Michael Stoll, Rupi Lal, Georgina Beedle, Stefano Marchetti, Samantha Chung
durata
104
nazione
USA
uscita
5 settembre 2024
genere
Commedia, Fantasy, Horror
distribuzione
Warner Bros Italia
produzione
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
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Beetlejuice Beetlejuice, film diretto da Tim Burton, è il sequel di Beetlejuice – Spiritello porcello, il film del 1998 dello stesso regista. Dopo un’improvvisa tragedia che li ha scossi, la famiglia Deetz torna nella casa a Winter River, questa volta con loro c’è anche la figlia adolescente di Lydia (Winona Ryder): Astrid (Jenna Ortega).
La vecchia dimora dei Deetz è ancora infestata dallo spirito di Beetlejuice (Michael Keaton), relegato, però, nel mondo dei non morti. Quando la ribelle Astrid si reca in soffitta, scopre il modellino della città e apre accidentalmente il portale dell’Aldilà. Essendo sorti diversi problemi nei due regni, quello degli spiriti e quello dei viventi, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci tre volte il nome di Beetlejuice, permettendo all’irriverente e dispettoso spirito di tornare e portare nuovamente caos, soprattutto tra i Deetz.
Nel cast del film troviamo anche Catherine O’Hara, che torna nei panni di Delia Deetz, e nuovi volti, come Monica Bellucci, Willem Dafoe e Justin Theroux.

L’ex adolescente Lydia Deetz è cresciuta, ma non ha perso l’abilità di vedere i fantasmi; solo che adesso la sfrutta per portare visibilità e soldi al suo show televisivo: “Ghost house”. La morte rocambolesca e improvvisa del padre, la riporta a Winter River, insieme alla figlia Astrid e alla matrigna Delia, per un ultimo saluto al defunto, proprio nel momento in cui viene visitata, a distanza di trentacinque anni, dalle sgradite apparizioni dell’incontenibile Beetlejuice, del quale sperava di essersi liberata per sempre.
Mentre Lydia è inseguita dalla sua vecchia conoscenza, lui è inseguito dalla sua ex moglie, che ha rimesso insieme i pezzi del proprio cadavere con una sparapunti, e anela a spettacolare vendetta. Intanto la giovanissima Astrid (Mercoledì attraverso lo specchio), infastidita dalla stranezza della madre, fa amicizia con un ragazzo locale che cita pericolosamente Dostoevskij. Ed è solo l’inizio.
Lo ‘spirito’ del film si respira già dai titoli di testa, dall’energia beffarda che Danny Elfman scarica in sincrono con il temporale (Uh! Ah! Uh! Ah!): e giù morti e rimorti, mostri in abiti da segretari, poliziotti dell’anticrimine dell’aldilà che si accoppiano al ritorno di spose cadaveri, patrigni in odore di idiozia, ed effetti speciali orgogliosamente artigianali.
Così, in questa allegra e sanguinolenta abbondanza, in cui i tratti generazionali si ripetono e confondono (anche grazie alla capacità di Jenna Ortega di interpretare credibilmente diverse età della vita senza un filo di trucco), Tim Burton si ritrova, dopo aver attraversato alcuni banchi di nebbia, e mette in scena un secondo capitolo migliore del primo, che restituisce, tra l’altro, al personaggio del titolo, il ruolo centrale che la prima volta gli era stato curiosamente negato.
Nell’eccesso e nel raddoppio (oltre che nel nuovo, giovanissimo pubblico) Burton trova lo spazio per giocare di nuovo a fare il mago, a inserire racconto nel racconto, a citare, scherzare, fare la linguaccia a mamma Disney.
L’incursione nella serialità per ragazzi evidentemente gli ha fatto bene. Gli ha dato il pool di sceneggiatori che gli mancava e il gusto di ibridare ancora i generi, di osare sfiorare il demenziale, di festeggiare il carnevale dei brutti ma buoni, addirittura di ballare il soul.

Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 1 ottobre 2024 .