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In programma nei giorni:
ven 4 ott 2019 ore 21:00
sab 5 ott 2019 ore 21:00
dom 6 ott 2019 ore 16:30
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dom 6 ott 2019 ore 16:30
dom 6 ott 2019 ore 21:00
regia
James Gray
cast
Brad Pitt, Tommy Lee Jones, Ruth Negga, John Ortiz, Liv Tyler, Donald Sutherland, Greg Bryk, Jamie Kennedy, Kimberly Elise, Elisa Perry, Loren Dean
durata
124
nazione
USA, Brasile
uscita
26 settembre 2019
genere
Fantascienza, Thriller
distribuzione
20th Century Fox
produzione
New Regency Pictures, Keep Your Head, MadRiver Pictures
Film d'essai:
--
giudizio CNVF
altre info su
Ad Astra, il film diretto da James Gray, racconta la storia di Roy McBride (Brad Pitt), un ingegnere aerospaziale della NASA incaricato di compiere una missione nello spazio. Solitario, felicemente sposato con Eve (Liv Tyler) e con una leggera forma di autismo, Roy ha perso suo padre circa 20 anni prima durante una spedizione su Nettuno dalla quale non è più tornato. L’obiettivo del suo viaggio era portare a compimento il progetto Lima, basato sulla ricerca di vita extraterrestre.Tuttavia, anziché cercare forme di vita intelligenti, Clifford McBride (Tommy Lee Jones), che secondo nuove prove potrebbe essere ancora vivo, conduceva (e forse ancora conduce) esperimenti con materiale classificato in grado di distruggere l’umanità e compromettere per sempre l’intero sistema solare.Dopo essere sopravvissuto per miracolo a una caduta dallo spazio, il governo si rivolge a lui convinto che sia l’unica persona in grado di aiutarli a invertire il processo di distruzione – già in atto sulla terra – denominato il “picco”: una letale onda d’urto che causa incendi in tutto il pianeta, guasti tecnologici e incidenti aerei. Incaricato di smantellare il progetto di suo padre e salvare il mondo dalla catastrofe, l’audace Roy parte dunque alla volta di Nettuno alla ricerca di indizi sul fallimento della missione paterna. Ma a volte, le risposte che cerchiamo rischiano di essere troppo oltre la nostra portata. Mentre affronta la missione infatti, l’astronauta finirà per rivelare alcuni segreti che mettono in dubbio l’esistenza dell’umanità e il suo posto nell’universo…
Da qualche parte nello spazio profondo, un campo elettrico scarica la sua forza alla velocità della luce e minaccia la sopravvivenza della Terra. L’origine viene presto identificata e il Maggiore Roy McBride incaricato della missione che dovrebbe liquidare il problema. Ma le cose non sono così semplici perché Roy, soldato decorato oltre i confini della Terra, è il figlio di Clifford McBride, pioniere dello spazio partito ventinove anni prima per cercare segni di vita su Nettuno. Arenata tra i suoi satelliti, la nave del padre è la causa delle scariche elettriche che colpiscono la Terra. Astronauta performante e figlio devoto, Roy è il cavallo di Troia per stanare Clifford. Un cavallo indomabile che cerca risposte all’abbandono e una via altra per tornare finalmente a casa. Se James Gray fosse un colore, sarebbe quello di una fiamma che arde nella notte. L’autore newyorkese ha costruito in una manciata di film sontuosi (Little Odessa, The Yards, I padroni della notte, Two Lovers, Civiltà perduta) un universo potente abitato da personaggi struggenti, radicati nella comunità ebraica di New York. Ebrei russi che occupano i ranghi della polizia o della criminalità, proletari del Queens o di Little Odessa, mai trattati al cinema prima di James Gray. Colone nero dunque irradiato da baleni solari. E su quei lampi di luce si accende Ad Astra, che affida al titolo la destinazione e al racconto le asperità (per aspera) dell’impresa. Un buio perfetto si accende di rosso e poi di giallo. Quello che accade è incerto, quello che è certo è la bellezza del prologo, la sua atmosfera onirica, la qualità del silenzio, dell’inquadratura, della luce. Siamo dopotutto in un film di James Gray, un uomo che trasforma in oro sensoriale tutto quello che filma. Gray ritorna sull’idea che guida da sempre il suo cinema e che è il principio stesso della tragedia: qualsiasi cosa facciamo non possiamo fuggire il nostro passato. Di nuovo è una questione di padri e di figli, di padri megalomani che conducono i propri figli nelle segrete dei loro sogni fatali. Se ieri era una civiltà perduta in Amazzonia, oggi è una forma di vita intelligente nell’Universo. Una spedizione esplorativa prende un’altra dimensione liberando, questa volta in assenza di gravità, le forze contraddittorie che guidano il desiderio (ossessivo) di avventura e di conoscenza. Ma Ad Astra non è il semplice racconto di un’ossessione, attraverso la science fiction il regista dispiega le questioni che nutrono i suoi film: il dilemma tra diverse fedeltà conflittuali. Come restare fedeli a se stessi senza tradire i propri padri? Diventare un uomo è inscriversi nel seguito di una storia familiare o è rompere con la legge del padre, scrivendo le proprie pagine? Dominare o subire il proprio destino? Il montaggio diventa nel film l’essenza stessa di una ricerca quasi metafisica di quello che unisce e separa spazi e universi antinomici, quello che divide gli uomini e le donne, i padri e i figli.
Commento tratto da www.mymovies.it - Scheda pubblicata il 1 ottobre 2019 .